Storia, Ricerca, Studio, Archeologia Sperimentale, Reenactment, Living history, Arcieria e Scherma.
Via Beltrami 9, 21010 Arsago Seprio (VA) - Tel. 0331 767163 – 347 0931646
Url: www.insubriantiqua.org - www.facebook.com/ASD-Insubria-Antiqua-524944374215322/
E-mail: segreteria@insubriantiqua.org
Presidente: Cristiano Brandolini, via Beltrami 9, 21010 Arsago Seprio (VA),
tel. 0331 767163 – 347 0931646, E-mail: segreteria@insubriantiqua.org
Presentazione dell'associazione:
INSUBRIA ANTIQUA è un’associazione storico-culturale e sportiva che nasce nel 2014 dalla collaborazione di un affiatato gruppo di amici che da tempo operavano e collaboravano tra loro, con passione, nel campo della ricerca archeologica, della storia antica, delle arti dell’arcieria e della scherma medievale, della didattica, promuovendo e divulgando il frutto delle loro ricerche attraverso l’attività in workshop, mostre e convegni, attività didattiche e di rievocazione storica (Living History e Reenactment).
L’Associazione ha lo scopo di promuovere e favorire la Cultura, la Storia, l’Archeologia Sperimentale, le attività sportive di scherma medievale e arcieria antica, mediante la ricerca, lo studio, la sperimentazione ed in fine la corretta divulgazione.
Organizza eventi ad essi legati o partecipa ad eventi di interesse nazionale ed internazionale.
I periodi storici trattati nella rievocazione storica sono: Celti della Seconda età del Ferro (IV-II sec. a.C.), Longobardi (VI-VII sec.d.C.), Normanni, Sassoni, Vichinghi (IX-XI sec.d.C.). In oltre a livello didattico e di Archeologia Sperimentale l’associazione si occupa anche del periodo preistorico.
Per quanto concerne il periodo celtico e longobardo, Insubria Antiqua si dedica prevalentemente allo studio dei Celti Insubri e dell’arimannia longobarda presente nel territorio del Seprio, in particolare analizzando i materiali provenienti dalla ricca necropoli gallo-romana di via Roma, dal ripostiglio celtico di via Beltrami e dalla necropoli longobarda di viale Vanoni ad Arsago Seprio (VA).
Dopo un attento studio, nel quale i manufatti sepriesi vengono messi a confronto con quelli coevi di altre aree geografiche italiane ed estere, ci si dedica alla Ricostruzione. Le principali tematiche sono l’abbigliamento, i monili e le armi, oltre alla lavorazione dei metalli, della ceramica e alle metodologie di filatura, tintura dei filati e tessitura.
I risultati ottenuti l’associazione li riversa, divertendosi e facendo divertire e appassionare lo spettatore, in dimostrazioni, stages, laboratori didattici per bambini e workshop per adulti di:
- Artigianato (lavorazione ceramica e metodi di cottura della stessa, lavorazione del cuoio/legno, lavorazione della selce, battitura della moneta, tintura dei filati, tessitura a tavolette, lucet, nålbindning, erboristeria, cucina).
- Scherma e combattimento storico (spada-scudo, lancia, ascia, sax, arcieria).
- Arcieria storica (preistorica, protostorica, medievale).
Viene svolta anche attività di Living History (far rivivere la storia) e Reenactment (ricostruzione storica), due ambiti ben distinti, ma anche due attività svolte contemporaneamente il cui connubio è fondamentale per sviluppare una seria divulgazione didattica e Rievocazione Storica.
L’accampamento storico, l’abbigliamento dei componenti del gruppo, tutti i manufatti presenti, le armi e armamenti utilizzati, anche in questo caso sono riprodotti il più fedelmente possibile mediante attività di ricerca, studio, e meticolosa ricostruzione da reperti originali.
Grazie alla figura specifica di Cristiano Brandolini, archeologo, studioso e ricostruttore, l'associazione ha avviato un programma di collaborazione con il Museo Archeologico di Arsago Seprio, studiando e ricostruendo alcuni elementi presenti nei corredi funebri delle sepolture nella Necropoli Longobarda, e alcune armi provenienti dal ripostiglio lateniano di via Beltrami (T233), conservati nel Museo Archeologico sorto a fianco dell'area sepolcrale longobarda.
L'attività di studio e ricostruzione va ad inserirsi in un progetto ben più ampio, ovvero la ricostruzione di un gruppo familiare appartenente alle due epoche prese in esame, seconda età del Ferro e periodo longobardo.
In epoca lateniana si ricostruisce un touta celta (comunità famigliare) di IV-II secolo a.C. appartenente alla tribù dei Bituriges facenti parte della grande comunità degli Insubres (insieme di più tribù stanziate nel terriotrio chiamato Insubria).
Al touta che si cerca di ricostruire abbiamo voluto dare il nome di “Touta Artiacus”, rifacendosi ad uno degli studi toponomastici riferiti all'origine del nome di Arsago. Tale studio fa riferimento a una probabile radice celtica assimilabile alla parola Artio o Artios, cioè “orso”. La figura dell'orso tra i Celti era spesso associata alla divinità di Artiona, (si noti ad esempio il caso della città svizzera di Berna), il che potrebbe far ipotizzare nel caso arsaghese che l'antico nome del villaggio fosse Artiaco, inteso come il villaggio dell'orso o delle genti devote all'orso.
Per quanto concerne il periodo longobardo, si ricostruisce un nucleo famigliare arimannico denominato “Fara del Seprio”. Tale arimannia era presente ad Arsago (ducato del Seprio) tra la fine del VI e la prima metà del VII secolo d.C, ben testimoniata dai reperti rinvenuti all'interno delle sepolture della Necropoli Longobarda locale e nelle vicine località di Castelseprio e Castelnovate.
Per ogni periodo storico trattato, vengono affrontate diverse tematiche di ricerca e studio: abbigliamento, artigianato, alimentazione, spiritualità, mediante l'utilizzo di strumenti e concetti appartenenti all'Archeologia Sperimentale, con l’obiettivo di produrre divulgazione, fornendo un valido supporto scientifico alla Ricostruzione Archeologica.
La seria ricerca scientifica (bibliografica, museale e di sperimentazione) è alla base di ogni nostra attività.
L'associazione collabora con istituzioni museali quali il Civico Museo Archeologico di Arsago Seprio (VA) e il Civico Museo Archeologico “P. Giovio” di Como, è organizzatrice di una delle tre tappe italiane del Campionato Europeo di Tiro per Armi da caccia Preistoriche e del WAA il campionato del mondo di tiro di precisione con il propulsore.
Fa parte del gruppo Stirpis Langobardorum, Lethang della Reenactment Society The Vikings Italy, la quale è una Felag di Reenactment Society The Vikings UK, organizzazione inglese che si occupa di ricerca, studio e ricostruzione storica, in collaborazione anche con l'English Heritage.
L'associazione per l'attività di scherma e arcieria che svolge, è registrata nell'albo delle associazioni sportive del CONI.
Descrizione della Necropoli Longobarda di Arsago Seprio (VI-VII secolo d.C.) presentata in HP:
Tra i molti siti archeologici che caratterizzano il Comune di Arsago seprio e tutto il Seprio inteso come vasto territorio sovracomunale, il più importante è sicuramente rappresentato dalla Necropoli Longobarda di Arsago Seprio (VI-VII secolo d.C.), unica conservata in situ e visibile in Italia.
E' il 1946 quando l'Amministrazione comunale di Arsago Seprio, guidata dal sindaco Rinaldo Vanoni, decise di edificare immediatamente fuori dal centro storico, a sud in una zona pianeggiante a prato, la scuola elementare. Nel 1972 l'edificio scolastico ebbe necessità di essere ampliato: durante le fasi di scavo per costruire i due nuovi corpi di fabbrica, casualmente, vennero riportate alla luce le prime sei sepolture della necropoli longobarda.
Nel 1983 sulla medesima area un'ulteriore campagna di scavo riportò in luce altre nove tombe di inumati per la maggior parte in strutture litiche di grandi dimensioni con copertura monolitica a doppio spiovente e in altri casi con fossa in nuda terra.
Delle quindici sepolture rinvenute tra il '72 e l'83 solo una risultava intatta, tutte le altre erano già state manomesse e in parte depredate in antico. Sono ancora ben visibili sulle coperture gli spacchi che hanno reso possibile ai predatori entrare all'interno delle tombe per sottrarre gli oggetti di valore del corredo funebre.
Con le campagne di scavo svolte non è stato ancora possibile definire l'estensione della necropoli in quanto è ancora per la maggior parte inesplorata, tuttavia le indagini con il georadar svolte nel 1994 hanno evidenziato la presenza di numerose tombe su una vasta area circostante. Ciò è stato possibile grazie alla professionalità dei tecnici che hanno operato, tarando con precisione l'apparecchiatura sulle strutture rinvenute nelle precedenti campagne di scavo e ancora visibili in situ e grazie anche all'estrema compattezza del terreno e alla totale assenza di strutture moderne. Tutto questo ha permesso di individuare anche le più piccole anomalie. Il georadar non è un metodo invasivo né distruttivo a differenza ad esempio dei carotaggi, e al contrario del metodo elettromagnetico non risente dei disturbi generati dalla presenza di corpi metallici. Durante l'indagine, gli impulsi generati dall'apparecchiatura vengono trasmessi al sottosuolo, rivelando discontinuità esistenti, sia in quelli geologici che in quelli antropologici. I dati delle anomalie raccolti vengono poi tradotti in forma grafica.
Sempre nel 1994, sulla base dei dati forniti dal georadar, è stata eseguita una ulteriore campagna di scavi che ha localizzato con precisione e portato alla luce altre dieci sepolture sia con struttura litica, sia con fossa in nuda terra. Le sepolture erano divise in due gruppi ben distinti, orientate est-ovest e parallele tra loro. Le due a nord erano a fossa a struttura litica: le otto a sud presentavano la fossa in nuda terra. L'acidità del terreno ha impedito la conservazione di qualsiasi resto sia osteologico che di origine vegetale o animale. Tutte le sepolture presentavano deposizioni in cassa lignea delle quali restano gli angolari in ferro. Tutte le sepolture risultavano manomesse e depredate in antico.
Le strutture tombali appartengono a due tipi. Le due a struttura litica trovano riscontri anche in sepolture di epoca precedente, dall'età tardo-antica in poi. La tomba T1 presenta la caratteristica copertura longobarda monolitica a doppio spiovente, mentre quelle in nuda terra presentano tutte una specie di risega interna a formare un doppio fondo di alloggiamento per la cassa lignea, sostenuta alla base da pietre.
Sulla base dei dati georadar è inoltre ipotizzabile un'estensione sia verso est, ma soprattutto verso ovest in direzione della importante Basilica di San Vittore, che dista circa cinquecento metri.
Nel 1996 durante lavori di scavo in un'area privata a nord-ovest dell'edificio scolastico, vennero alla luce due sepolture, una con fossa in nuda terra (violata, depredata di tutto il corredo e totalmente sconvolta) e l'altra con struttura in laterizi alla cappuccina, anch'essa violata ma che ha restituito una fibbia di cintura in ferro, databile tra il V-VI sec. d.C. Queste due sepolture potrebbero far ipotizzare che la necropoli longobarda si sia inserita a margine di quella di epoca tardo-antica precedente.
L'intera area sepolcrale, dal V al VII secolo, potrebbe risultare in stretto contatto con la basilica pievana di S. Vittore. Il complesso è databile al IX-X secolo ma durante i lavori di restauro compiuti nei primi anni Novanta, alcune verifiche architettoniche eseguite sulle murature esterne in fondazione e in particolare riferite all'abside maggiore, hanno rivelato la presenza di una fase molto più antica, coeva alle sepolture ad essa adiacenti e databili al V-VI secolo ovvero all'epoca di prima istituzione della pieve. Altra ipotesi da non scartare potrebbe essere la presenza in loco di un edificio a culto ariano o un mausoleo annesso alla necropoli, non ancora identificati.
La necropoli è databile tra la fine del VI-seconda metà del VII secolo. A tutt'oggi le campagne di scavo (1972, 1983, 1994) hanno portato in luce 26 sepolture, molte delle quali riferibili a personaggi di spicco all'aristocrazia.
[da C. Brandolini, La necropoli longobarda di Arsago Seprio (VII sec. d.C.), in (Brandolini, Percivaldi) La necropoli longobarda di Arsago. Sepolture arimanne nel contado del Seprio, Atti del 3° Convegno Nazionale “Le Presenze Longobarde nelle Regioni d'Italia”, Nocera Umbra (PG), 8-9 ottobre 2011].