LATINA, Casale di Mèsa. Miliari XLVIII e XLVIIII e altre iscrizioni.

mesaCirca 12,5 km. dopo Borgo Fàiti si giunge al grande casale di Mesa, che perpetua la mansio "ad Medias", dalla quale deriva lo stesso nome di Mèsa e si riferisce alla metà del percorso del canale Decennovio.
Ai lati del portone del casale sono collocati i cippi miliari traianei XLVIII e XLVIIII (48 e 49), trovati nei lavori di ripristino settecentesco dell'Appia (CIL, X, 6833 e 6835). Se ne può ammirare l'elegamza formale, proprio dei cippi dell'età di Traiano, con il grande cartiglio inscritto celebrante l'imperatore, il numero del miliario da Roma el di sotto ed il numero di successione dei cippi al di sopra (V e Vi indicano la loro successione nel tratto ristrutturato).
L'iscrizione dice:
Imp(erator) Caesar / Divi Nervae / filius Nerva / Traianus Augustus / Germanicus / Dacicus / Pontif/ex) Max(imus) / Trib(unicia) Pot(estate) XIIII / Imp(erator) VI co(n)s(ul) V P(ater) P(atriae) / XVIIII silice sua pecunia / stravit.
Col n. XVIIII, 19, è indicata la lastricatura della strada per tutta la lunghezza del Decennovio, realizzata, a quanto risulta dalle cariche imperiali elencate, nel 130 d.C.
Nel casale di Mesa, dentro il suo androne, sono incastonate diverse altre iscrizioni, tra le quali, ai lati dell'ingresso, sono particolarmente importanti le due che ricordano i lavori di restauro apportati alla strada da Teodorico, il re goto, sempre sul Decennovio, fino cioè a Terracina (CIL, X, 6850-6851):
D(ominus) n(oster) gloriosissimus adi(que) inclyt(us) rex Theodoricus... Decennovii viae Appiae, id est a Trip(ontio) usq(ue) Terracena, iter et loca ...propitio deo felicitate restituit.
Un'altra iscrizione, già a Terracina, ricorda come fosse stato restaurato solennemente per volere di Caracalla, nel 213 d.C., dai XVviri sacris faciundis, a cura del promagister Servius Calpurnius Domitius Dester, un altare di Circe (Circes Sanctissimae): presumibilmente proprio quello che la dea aveva sulla vetta del monte Circeo, il cui promontorio spicca all'orizzonte, guardando a sud (CIL, X, 6422).
Subito dietro il casale, per terra, è un frammento del miliario (XLV)II (CIL, X, 6824).

Fonte:
- Lorenzo Quilici, Via Appia, dalla pianura pontina a Brindisi, Fratelli Palombi Editori, Roma 1989, p. 13-15.

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