Le tracce evidenti, nelle lastre architettoniche della serie Veio – Roma – Velletri, di un “matrimonio sacro” tra un re (Lucio Tarquinio) e una dea protettrice, fecondatrice e “facitrice di re” (come viene chiamata da A. Carandini), ovvero la dea Fortuna – Mater Matuta, identificata in terra, da parte di re Tarquinio, con la regina Tanaquil si possono vedere chiaramente nella scena della “processione nuziale” I e nella “processione nuziale” II.
La dea Fortuna – Mater Matuta, “infatti sarà amata dal re Servio Tullio, successore di Tarquinio Prisco” (A. Carandini – op.cit. – pag.36). Ma la dea Fortuna – Mater Matuta sarà amata e venerata anche da Tarquinio il Superbo, perché opportunamente si prestava a proteggere personalità forti e ambiziose come appunto Lucio Tarquinio. Questo fa pensare, ad esempio, alla vittoria di Tarquinio nello scontro con i Volsci, avvenuto a Velletri tra il 540 ed il 530 a.C. circa...
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Autore: Giorgio Manganello - CENTRO STUDI STORICO-ARCHEOLOGICI “ORESTE NARDINI” - Velletri (Roma) - giorgiomanganello6@gmail.com