MERANO, loc. RABLANT. Miliario della Via Claudia Augusta ora al Museo di Bolzano.

Nel 1552 si rinvenne nel villaggio di Rabland, pochi chilometri a nord-ovest di Merano, parte di un miliario. Il frammento che misurava m. 0,72, in marmo bianco di Tols, era stato dilavato dallo Zielbach e per questo potè essere stato un po' spostato, benchè sia stato interrato non lontano dalla sua collocazione originaria. Probabilmente non è un caso che il luogo di rinvenimento si trovi non lontano dall'ipotetico "confine" tra l'Italia, l'augustea Regio X Venetia et Histria e la provincia Raetia (et Vindelica). Si tratta dunque non di una comune pietra miliare, quanto per grandezza (diametro) e formulario piuttosto di una iscrizione dedicatoria, con la quale i Romani curarono di contrassegnare le costruzioni più significative per i posteri e di onorare i loro costruttori.
Il miliare di Rabland menziona l'imperatore Claudio (41-54 d.C.) come committente di una strada a lunga percorrenza dalla città portuale adriatica di Altinum fino al Danubio, ab Altino usque ad flumen Danuvium.
Questa via Claudia Augusta era stata tracciata da suo padre, Druso, dopo che egli aveva dischiuso le Alpi con la guerra Drusus pater Alpibus bello patefactis derexerat (letteralmente aperto).
Egli fece costruire il tracciato nellanno 46-47 (l'iscrizione utilizza il termine consueto, munire, fortificare) e la dedicò al suo stimatissimo padre.
L'onore di essere una strada statale non toccò ad alcun'altra via a nord delle Alpi...

Fonte: 350 miglia dal Po al Danubio La strada statale romana Via Claudia Augusta, di Wolfgang CZYSZ, in "Quaderni friulani di Archeologia", XVII/2007

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