La Via Flaminia è una via consolare romana che collega Roma a Rimini; oggi, nel tratto tra Roma e Fano, è classificata come strada statale 3 Via Flaminia.
Nell'anno 220 a.C. il censore Gaio Flaminio Nepote diede inizio alla costruzione di una via consolare che collegasse Roma con l'Italia settentrionale, unificando e risistemando vari tratti preesistenti nei territori di Veio, Capena e Falerii (Civita Castellana). La costruzione venne ultimata nel 219 a.C.
La strada fu restaurata ed ampliata durante il governo degli imperatori Augusto, Vespasiano, Adriano. Svetonio racconta infatti che Augusto: «[...] perché la città di Roma fosse raggiungibile facilmente da ogni parte, a sue spese, fece riparare la via Flaminia fino a Rimini e divise le altre strade fra i generali trionfali (che avevano avuto l'onore del trionfo), i quali dovettero ripavimentarle con l'argento del loro bottino.» (Svetonio, Augustus, 30.)
È stata la prima, e per molti secoli l'unica, strada di collegamento tra Roma e il nord Italia. Da Rimini continuava verso Milano come Via Emilia; da Milano le strade si diramavano verso le altre località europee.
Il percorso: Tratto laziale ed umbro - Roma - Narni
La strada iniziava il suo itinerario dalle Mura Serviane assieme alla Via Cassia attraverso la Porta Fontinalis che si trovava nei pressi del Campidoglio e poi proseguiva verso Ponte Milvio. Con la costruzione delle Mura aureliane la via consolare diede nome alla Porta Flaminia, poi Porta del Popolo. Il tratto urbano prese quindi il nome di Via Lata prima e Via del Corso ancora oggi.
Da Ponte Milvio la Flaminia risaliva la valle del Tevere, passava per Faleri Veteres (Civita Castellana), entrava in Umbria a Ocriculum (Otricoli) e quindi raggiungeva Narnia (Narni).
Flaminia vetus: Da Narni partivano due ramificazioni; una, che secondo la maggioranza degli storici è il percorso più antico ed è detta perciò via Flaminia vetus, piegava verso nord-ovest passando sopra al Ponte di Augusto, di notevole interesse tecnico, poi per Casventum (San Gemini), Carsulae, Vicus ad Martis (Massa Martana) e attraverso Mevania (Bevagna) raggiungeva Forum Flaminii (San Giovanni Profiamma) a nord-est di Fulginium, chiamato così dal nome della via Flaminia stessa.
Flaminia nova: L'altro ramo, la via Flaminia nova, partiva da Narni, giungeva a Interamna Nahars (Terni) e, attraverso Spoletium (Spoleto) e Fulginium (Foligno), si ricongiungeva, a Forum Flaminii, con il tracciato della Flaminia vetus.
San Giovanni Profiamma - Scheggia: Passato Forum Flaminii e attraversato il Ponte Centesimo (così chiamato perché a 100 miglia da Roma), raggiungeva Nuceria Camellaria (Nocera Umbra), da cui partiva una variante, sempre diretta verso l'Adriatico. Il ramo principale proseguiva invece per Tadinum (Gualdo Tadino), Helvillum (Fossato di Vico) per giungere infine ad Ensem (Scheggia).
Tratto marchigiano e romagnolo. Ramo principale: Il ramo principale della Flaminia attraversava gli Appennini grazie al passo della Scheggia (m. 632) e seguendo la valle del Burano giungeva a Luceolis (Cantiano), al vicus Cale (Cagli), e alla mutatio ad Intercisa Saxa, posta poco prima della galleria romana del Furlo (forulum), scavata nella Gola del Furlo, tuttora esistente e di notevole interesse dal punto di vista tecnico; fu fatta scavare nel 76 d.C. dall'imperatore Vespasiano. Dopo la gola del Furlo discendeva lungo la valle del Metauro passando per Forum Sempronii (Fossombrone), la mutatio ad Octavo (presso Calcinelli) per raggiungere infine la costa adriatica a Fanum Fortunae (Fano).
Da Fano proseguiva per Pisaurum (l'odierna Pesaro); nel 187 a.C. fu prolungata fino ad Ariminum (Rimini), dove terminava il suo corso presso l'Arco d'Augusto.
Variante meridionale: La Flaminia giungeva all'Adriatico anche con una variante più meridionale, che partiva in Umbria da Nuceria Camellaria (Nocera Umbra), seguiva il confine tra Umbria e Picenum e, passando per Septempeda (San Severino Marche), raggiungeva l'Adriatico ad Ancona. Da questo porto si diramava verso nord per ricongiungersi al ramo principale a Fano, oppure proseguiva verso sud. Questo tratto è oggi percorso dalla Strada Septempedana.
Vedi anche: Via Flaminia - Via Tiberina, in Carlo Villa, Quanto costava una consolare? La via Flaminia in Roma. Le vie consolari. ERI Edizioni Rai, Torino 1984.
Vedi anche: Federico Uncini, La viabilità antica nella Valle del Cesano, Associazione Monte Porzio cultura - Monte Porzio (PU) 2004.
I territori delle Marche e dell'Umbria, sin dal periodo preromano, erano attraversati da importanti vie di comunicazione utilizzate per i traffici commerciali coni porti marittimi del mar Tirreno e dell'Adriatico...
Con l'età del ferro abbiamo maggiori testimonianze archeologiche che danno un quadro più chiaro delle vie di comunicazione tra i diversi popoli...
Con l'avvento dei Romani, le strade furono riattate e ampliate e ciò ci permette di disegnare con maggiore precisione le vie consolari e i loro diverticoli, grazie anche alle numerose testimonianze archeologiche ...
Si esamina qui la Protoflaminia, la Flaminia Augustea, i diverticoli della Flaminia.
Leggi tutto nell'allegato: La viabilita antica nella valle del Cesano, la via Flaminia
Via Flaminia militare (187 a.C.): strada militare da Arezzo a Claterna sulla via Emilia vicino a Bologna è la strada dei legionari romani.